“Gli utili 2011 sono in calo, la pubblicità è scesa, il titolo in Borsa ha perso metà del suo valore in un anno“. Ugo Ubaldeschi, de La Stampa, non si serve di ossequiosi giri di parole per raccontare l’attuale situazione economico-finanziaria di Mediaset, al cospetto del suo vice presidente, Pier Silvio Berlusconi:
Mettiamola così: in un anno di grave crisi come il 2011 prevediamo di chiudere il bilancio con oltre 200 milioni di utile. E i nostri ricavi pubblicitari vanno molto meglio della media del mercato. Detto questo, operiamo in un settore ciclico e come tutti gli editori siamo colpiti dal calo dei consumi. Per questo abbiamo avviato un profondo lavoro di efficienza che ci porterà in un triennio a diminuire i costi di almeno 250 milioni l’anno. I primi effetti si vedranno nel 2012.
Dunque, su cosa e su chi calerà la mannaia?
Stiamo rivedendo tutti i processi di spesa, cercando efficienza nelle grandi e piccole cose: ad esempio rinegozieremo i contratti dei diritti tv. I programmi dovranno costare meno.
Anche le star dovranno rivedere le loro aspettative economiche:
Parliamo di risorse importanti per Mediaset, ma è inevitabile: chi ha il privilegio di lavorare in tv, deve capire che le cose sono cambiate.
Ciò, tuttavia, non avrà ripercussioni sull’ampiezza dell’offerta:
Esattamente il contrario: il prodotto è la nostra ricchezza. Stiamo pensando a programmi di intrattenimento e fiction di nuova generazione: di qualità, ma più sostenibili. La manovra si basa su due punti cardine: non ridurremo il livello dei programmi e non toccheremo l’occupazione
A proposito di sostenibilità, per Berlusconi j., Centovetrine ha ‘costi insostenibili‘.
Un prodotto come Centovetrine, in questo momento, è un superlusso per una televisione commerciale. E’ vero che va bene ma ha costi altissimi per soli 20 minuti al giorno, insostenibili. I produttori ci devono venire incontro. Per questo mi sto impegnando in prima persona per riuscire a proseguire. E a questo punto posso dire che sono fiducioso.