La battaglia contro la violenza sulle donne continua, anche in televisione. E’ dal 2007, infatti, che Amore criminale racconta storie di donne brutalmente uccise da compagni o familiari.
Amore Criminale, a cui dalla prima messa in onda è associata una Campagna di denuncia contro la violenza sulle donne, è giunto al decimo anno di programmazione e si avvale come sempre della collaborazione dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Sette nuove puntate in prima serata, sempre con Veronica Pivetti. Stasera va in onda la quarta puntata.
Amore Criminale 2018
Una delle novità di questa edizione è l’anteprima del programma, uno spazio che precede la sigla, che renderà omaggio alle donne che nella storia si sono battute, anche sacrificando la proprio vita, per i diritti civili delle altre donne. Non solo. Ad introdurre la puntata, sarà una lettura di Veronica Pivetti degli atti processuali della storia protagonista della puntata.
Amore Criminale | Quarta puntata, 30 settembre 2018
Veronica Pivetti racconta la storia la storia di Monica. Agente immobiliare di 46 anni, Monica è una donna vivace, piena di vita, e vive nella provincia di Vicenza con i tre figli nati da due precedenti relazioni.
Nel maggio del 2015, conosce Davide, un uomo di 38 anni, dal carattere solitario, che non ha mai avuto fino a quel momento relazioni stabili e importanti. L’incontro con Monica e i suoi figli sembra riaccendere in lui una luce nuova, e sembra colmare il vuoto affettivo che si porta fin dall’infanzia. Ma la loro relazione dura poco.
Solo cento giorni, infatti, bastano a Monica per capire che quell’uomo, geloso e ossessionato dal controllo su di lei, non può stare al suo fianco. Davide però non se ne fa una ragione, non riesce a capire perché, nonostante tutto il suo amore, lei abbia scelto di lasciarlo. Decide che l’unico modo per colmare il proprio dolore sia ucciderla e poi, farla finita lui stesso.
Il 4 aprile del 2016, Davide, con il pretesto di una casa da acquistare, attira Monica in una trappola mortale, la uccide con una coltellata alla schiena, e poi tenta, senza riuscirci, di togliersi la vita.
Davide viene arrestato, processato con rito abbreviato e condannato a trent’anni di reclusione. La condanna è stata confermata in appello.